La Foresta diffusa dei Giusti
La Foresta diffusa dei Giusti del Friuli Venezia Giulia fa parte di GariwoNetwork.
Qui ogni albero è dedicato alla memoria viva
di uomini e donne capaci di scelte
di giustizia e di pace
All’ombra di un albero non si fanno prediche ma si raccontano storie.
Sono storie vere, di persone che con il loro esempio educano alla responsabilità personale e collettiva per preservare i valori umani davanti a leggi ingiuste o all’indifferenza della società di fronte al diffondersi della cultura dell’odio.
Questa foresta, diffusa nei comuni di Aviano, Codroipo, Lignano Sabbiadoro, Paluzza, San Canzian d’Isonzo, San Giovanni al Natisone, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Turriaco, Udine, non è un memoriale ma un libro aperto per tutti quelli che hanno voglia di fermarsi a pensare.
I Giusti sulla nostra mappa
Ecco i luoghi dove puoi trovare gli alberi che formano Foresta diffusa dei Giusti in Friuli Venezia Giulia.
Scopri di più sulla Foresta dei Giusti di GariwoNetwork.
01
Un bagolaro per ROSA PARKS
Giardino della Biblioteca di S. Canzian d’Isonzo- Pieris, fraz. Pieris, Largo Garibaldi 34 San Canzian d’Isonzo (GO)
Il suo coraggio ha fatto di lei un simbolo della lotta contro la segregazione razziale e per questo viene ricordata come “la madre del movimento per i diritti civili”. Rosa Parks (1913–2005) aveva la pelle nera e faceva la sarta. Quando nel 1955 si rifiutò di cedere il suo posto ad un uomo bianco sull’autobus di Montgomery (Alabama), ebbe inizio la battaglia non violenta per i diritti civili degli afroamericani che investì tutti gli Stati Uniti.
02
Un ginkgo biloba per SONITA ALIZADEH
Giardino della Scuola primaria G. Marconi, Ligugnana, Via Galante Ciliti 11 San Vito al Tagliamento (PN)
Sonita Alizadeh, nata in Afghanistan nel 1996, è una rapper che ha denunciato il dramma delle spose bambine. Cresciuta in un campo profughi in Iran, ha rifiutato di essere venduta dai suoi genitori a un uomo per il matrimonio combinato. Ha scritto e lanciato la canzone rap “Dokhtar Forooshi” per protestare contro la pratica, attirando l’attenzione internazionale. Grazie al suo impegno, ha ottenuto una borsa di studio negli Stati Uniti, dove continua a studiare e a promuovere il cambiamento.
03
Una quercia per JANE GOODALL
Giardino della Scuola primaria D. Alighieri, Via Cosani 21 Turriaco (GO)
Jane Goodall, nata in Inghilterra nel 1934, è stata pioniera nello studio degli scimpanzé nel loro ambiente naturale. A partire dal 1960, ha rivoluzionato l’antropologia con scoperte fondamentali, come l’uso di utensili da parte degli scimpanzé e la loro capacità di provare emozioni. Fondatrice del Jane Goodall Institute, si è dedicata alla conservazione degli habitat naturali e alla protezione delle specie minacciate. Oggi, continua a sensibilizzare il pubblico sulla sostenibilità e sui diritti degli animali, lavorando in numerosi paesi del mondo.
04
Un bagolaro per FRANCO BASAGLIA
Parco della Villa Businello, Via Giuseppe Mazzini 17 Spilimbergo (PN)
Franco Basaglia (1924-1980) è stato uno psichiatra italiano, noto per la sua rivoluzionaria riforma della psichiatria. Nel 1961, divenne direttore dell’ospedale psichiatrico di Gorizia, dove promosse l’umanizzazione delle cure, abolendo pratiche crudeli e trasformando i manicomi in comunità terapeutiche. Le sue teorie portano alla legge Basaglia (1978), che sancisce la chiusura dei manicomi in Italia. Fondò anche il movimento di Psichiatria Democratica e sostenne la reintegrazione sociale dei malati mentali, cambiando radicalmente il concetto di malattia mentale e cura.
05
Un acero per GIORGIO PERLASCA
Piazza Aquileia San Giovanni al Natisone (UD)
Giorgio Perlasca (1910-1992) era un ex fascista italiano che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si finse console spagnolo a Budapest e salvò circa 5.200 ebrei ungheresi dalle deportazioni naziste. Dopo aver preso il posto dell’ambasciatore spagnolo, riuscì a proteggere gli ebrei, evitando la loro deportazione fino all’arrivo dell’Armata Rossa. Non rivelò mai il suo coraggio, ma negli anni ’80 fu riconosciuto dalle persone che aveva salvato. Morì nel 1992 ed è ricordato come “Giusto tra le Nazioni”.
06
Un acero campestre per GIOVANNI FALCONE e PAOLO BORSELLINO
Giardino della Scuola secondaria di primo grado G.B. Tiepolo, Via del Pioppo 55, Udine (UD)
Paolo Borsellino e Giovanni Falcone erano due magistrati italiani che, negli anni ’80, hanno smascherato la mafia, usando l’intelligenza e la collaborazione con i pentiti. Hanno creato un “pool” antimafia il cui lavoro è culminato nel maxi processo del 1987, ricordato ancora oggi come uno dei momenti salienti della lotta dello Stato contro la mafia. Non si consideravano eroi, ma persone comuni che lottavano contro il male. Hanno pagato con la vita per il loro impegno, lasciando un segno indelebile nella storia della giustizia del nostro Paese: Falcone venne ucciso il 23 maggio 1992 e Borsellino il 19 luglio dello stesso anno.
07
Un cedro dell’Atlante per IQBAL MASIH
Palazzina Ferro, Piazza Duomo, Aviano (PN)
Iqbal Masih (1983-1995), fu un bambino pakistano venduto come schiavo a una fabbrica di tappeti a 4 anni. Liberato all’età di 10 anni, diventò un attivista contro il lavoro minorile, denunciando le atrocità delle fabbriche di tappeti e diventando simbolo di speranza e giustizia. Viaggiò nel mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica e contribuì a liberare migliaia di bambini. Il 16 aprile 1995, a soli 12 anni, fu ucciso in un’aggressione. Oggi è certo che la sua morte fu una ritorsione per il suo attivismo.
08
Una quercia per LILIANA SEGRE
Parco della Scuola secondaria di primo grado, Via Friuli 14, Codroipo (UD)
Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, è nata a Milano nel 1930. Deportata ad Auschwitz nel 1944, perse la famiglia e fu costretta ai lavori forzati. Liberata nel 1945, ha dedicato la sua vita alla testimonianza e alla lotta contro l’indifferenza, diventando un’importante voce della memoria storica. Nominata senatrice a vita nel 2018, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ha scritto libri sulla Shoah. Presiede anche la Commissione contro l’intolleranza e l’odio, promuovendo l’educazione alla memoria.
09
Una quercia per YUSRA MARDINI
Torre Moscarda, Paluzza (UD)
Yusra Mardini, nata a Damasco nel 1998, è una nuotatrice siriana diventata simbolo per i diritti dei rifugiati. Nel 2015, rischiando la vita in un naufragio insieme alla sorella Sarah, è riuscita a salvare numerosi migranti durante la traversata del Mar Egeo. Arrivate in Grecia, Yusra e la sorella attraversano i Balcani e a settembre sono accolte in Germania, dove ottengono lo status di rifugiate. Yusra, determinata a continuare la sua carriera, riprende ad allenarsi. Alle Olimpiadi di Rio del 2016 è una dei 9 atleti che sfilano sotto la bandiera con i cinque cerchi, come parte della squadra dei rifugiati.